12 falsi miti sull’allattamento al seno

2 Agosto 2023

L’allattamento è un diritto fondamentale dei bambini ed è un diritto delle loro mamme quello di essere sostenute nella realizzazione del desiderio di allattare.

La promozione dell’allattamento al seno è considerata una priorità di salute pubblica a livello internazionale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda che i bambini siano allattati al seno in maniera esclusiva fino al 6° mese di vita e che il latte materno rimanga il latte di prima scelta, anche dopo l’introduzione di alimenti complementari, fino a due anni di vita e oltre, e comunque finché madre e bambino lo desiderino.

Troppo spesso, però, si sentono ancora molte informazioni sbagliate sull’allattamento. Per evitare di ritrovarti confusa o nel mezzo di discussioni o commenti non richiesti proverò a fare chiarezza sui famosi “falsi miti”.

1) Allattare è semplice

Sebbene allattare sia naturale, di certo non è semplice! Soprattutto nei primi giorni dopo il parto potresti aver bisogno di un supporto pratico su come allattare e su come posizionare il bambino al seno.

Quando viene rispettata la fisiologia, un bambino appena nato ha l’istinto di ricercare immediatamente il seno materno. Per diversi motivi questo però non sempre accade e così il sostegno diventa ancora più importante.

L’allattamento richiede sostegno e, soprattutto, tempo per imparare sia da parte delle mamme che dai bambini.

2) È normale provare dolore durante l’allattamento

Una cosa che dico spesso nei miei corsi è che, se allattare fosse doloroso o comporterebbe danni ai capezzoli, nessuna donna al mondo credo continuerebbe mai ad allattare!

Durante i primi giorni potresti provare un po’ di fastidio (che è diverso dal dolore!) mentre ti abitui a questa nuova sensazione.  Con un po’ di pratica e con le giuste indicazioni, il dolore al capezzolo può essere facilmente evitato. Ogni volta che provi dolore, chiedi sempre chiedere supporto a personale qualificato.

3) I primi giorni non hai abbastanza latte

La quantità di latte che produrrai nei primissimi giorni è perfettamente adeguata alla grandezza dello stomaco del tuo bambino. La capacità dello stomaco, per esempio, nelle prime 24 ore è di circa 5 ml (un cucchiaino!) ed è per questo che fara poppate brevi e frequenti, non perché non sta mangiando abbastanza. Con il passare del tempo sarà in grado di tollerare una quantità gradualmente sempre maggiore; segui un allattamento a richiesta e non secondo schemi specifici.

4) Bisogna lavare il seno prima di allattare

Il seno materno, più precisamente le ghiandole presenti sull’areola, produce delle sostanze che richiamano il bambino e lo guidano verso di esso istintivamente.

Il seno non ha assolutamente bisogno si essere lavato prima di una poppata. Così facendo, oltre a togliere quell’odore naturale che guida il/la tuo/a bambino/a, andrai ad eliminare anche quei batteri buoni fondamentali per la formazione di un ecosistema batterico sano nel bambino (il microbioma).

5) La mamma e il bambino andrebbero separati per consentire alla madre di riposare

Le prime due ore dopo il parto sono fondamentali per l’avvio dell’allattamento al seno e per far sentire il bambino protetto e al sicuro.

I benefici del contatto pelle a pelle sono ormai ben noti nella letteratura scientifica ed è per questo che si incoraggia a tenere il bambino il più possibile in contatto con la mamma anche nei giorni seguenti. Il bambino sarà così più stimolato a cercare il seno, e avviare di conseguenza il processo di lattazione senza interferenze.

Se non sei in grado di tenerlo in contatto pelle a pelle subito dopo il parto, può farlo anche il tuo partner.

6) Durante l’allattamento si dovrebbero seguire una dieta specifica

Il/La tuo/a bambino/a, sin dalla nascita, è già abituato/a ai sapori di tutto ciò che hai mangiato durante la gravidanza. Non serve seguire una dieta specifica in allattamento anche se è sempre bene ovviamente seguire una dieta sana ed equilibrata.

Se introduci un cibo nuovo e noti che il tuo bambino reagisce negativamente è sempre bene parlarne con il pediatra o un consulente IBCLC.

7) Se non si allatta il bambino immediatamente non sarà più possibile farlo

Se per qualche motivo non puoi offrire il seno subito dopo la nascita, è importante farlo quanto prima. Anche se per delle ragioni mediche è stato introdotto un po’ di latte artificiale, puoi sempre recuperare!

Ricorda che il latte viene allattando, quindi più spesso lo farai, più latte inizierai a produrre. Se hai bisogno chiedi aiuto a personale qualificato.

8) Molte madri non riescono a produrre abbastanza latte

I fattori determinanti per una buona produzione di latte sono un attacco al seno efficace e non doloroso, la frequenza e la durata delle poppate.

La maggior parte delle donne producono quantità di latte sufficiente per nutrire il loro bambino. In rarissimi casi di condizioni mediche importanti o interventi è sempre meglio consultare un consulente IBCLC già dalla gravidanza.

9) Non si dovrebbe allattare quando si è malate

Durante un periodo di malattia gli anticorpi che produci per contrastare la malattia passano direttamente al bambino tramite il latte, contribuendo così a rinforzare le sue difese immunitarie.

Salvo casi particolari, puoi sempre continuare ad allattare. Se non sei sicura per via di una terapia particolare rivolgiti a un consulente IBCLC.

10) Durante l’allattamento non è possibile prendere nessun farmaco

Per quanto strano possa sembrare la maggior parte dei farmaci passa in minima quantità nel latte materno. C’è molta confusione a riguardo, anche tra i professionisti medici.

Informa il medico che stai allattando per minimizzare i rischi ma se ti viene chiesto di interrompere l’allattamento per una terapia particolare chiedi sempre prima consiglio a un consulente IBCLC.

11) I bambini che vengono allattati sviluppano un rapporto morboso con la madre

L’allattamento al seno ha dei benefici in termini di salute per il bambino e di sviluppo del cervello non equiparabili al latte artificiale. Ci sono molte evidenze recenti che dimostrano come l’essere coccolati, sentirsi protetti dai genitori nei primi mesi di vita aiuta proprio allo sviluppo del cervello.

Tieni in braccio il/la tuo/a piccolo/a, parla con lui/lei: lo/la aiuterà a crescere in maniera più tranquilla, fiduciosa e sicura.

Ogni bambino è diverso. A prescindere dal tipo di alimentazione, alcuni bambini possono essere più attaccati alla madre di altri.

12) Se rientri al lavoro devi smettere di allattare

Il rientro a lavoro non deve necessariamente combaciare con il termine dell’allattamento. Ovviamente le modalità dipendono molto dalle singole situazioni, dai diritti riconosciuti dal tuo datore di lavoro, dal supporto familiare disponibile e la lontananza da casa del posto di lavoro.

Molte madri continuano ad allattare anche dopo essere tornate al lavoro. Basta solo organizzarsi per tempo, decidere la modalità migliore per te stessa e chiedere aiuto!

Potresti decidere di lavorare inizialmente da casa se puoi con l’aiuto di un familiare, tornare a casa nelle tue pause per l’allattamento o farti portare il bimbo al lavoro, tirarti il latte con un po’ di anticipo e conservarlo così che, se non ti è possibile tornare dal lavoro, glielo può dare chi starà con il bambino o ancora tirati il latte a lavoro, conservarlo e offrire il seno appena tornata a casa.

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